martedì 21 settembre 2010

Il 21 settembre: l'indipendenza armena

Il 21 settembre il popolo armeno festeggia la sua indipendenza. Esattamente 19 anni fa è nata la Terza Repubblica Armena. Ma torniamo ai primi decenni del secolo passato per ripercorrere quasi un secolo denso di avvenimenti drammatici e decisivi nella storia degli Armeni.
La Prima Repubblica Democratica Armena, proclamata il 28 maggio del 1918 dopo   600 anni di domini e sottomissioni, durò solo due anni (1918-1920). Morì col trattato di pace, stretto fra l’Armenia e la Turchia la notte fra il 2 e il 3 dicembre del 1920. Le conseguenze della guerra con la Turchia furono disastrose per gli Armeni: il disarmo della maggior parte del suo esercito, la rinuncia al 50 % del suo territorio anteguerra e ai territori annessi all’Armenia con il trattato di Sèvres. Sconfitta, l’Armenia cedette il controllo ai sovietici: il 29 novembre l’Armata Sovietica entrò in Armenia. Il 13 ottobre del 1921 fu stretto il trattato di Kars, con la partecipazione delle 3 nuove entità sovietiche transcaucasiche: Armenia, Georgia e Azerbaigian. Il trattato stabilì il ritiro dell’esercito turco di Ataturk da Gyumri (in Armenia) e dall’Adgiaria (in Georgia). In cambio l’Armenia perse definitivamente i territori di Kars, Ighdir e Ardagan, compresa l’antica città di Anì e il monte Ararat, i due dei simboli dell’identità nazionale. Inoltre, anche la regione Nakhichevan, contesa in precedenza fra gli Armeni e gli Azeri, passo a quest’ultimi.
      Nel 1922 l’Armenia entrò a far parte, con la Georgia e l’Azerbaigian, della Federazione Caucasica. Con la perdita della sovranità sull’arena politica internazionale, lo spopolamento dell’altopiano armeno della sua popolazione originaria (leggi genocidio) la questione armena sparì dall’agenda internazionale.
Anche se dopo la sovietizzazione toccò dimenticare la sovranità, si riuscì a conservare una relativa indipendenza con la costituzione nel 1936 della Repubblica Sovietica Socialista Armena (la Seconda Repubblica) dentro i confini dell’URSS.
 
      L’anno 1988 entrò nella storia dell’Armenia e dell’ex Unione Sovietica per l’inizio del primo e del più grande movimento democratico nell’enclave armena in Azerbagian, vale a dire, nella regione dell’Alto Karabakh, conosciuta come Nagorno Karabakh (seguendo la traslitterazione dal russo). La popolazione armena del Nagorno Karabakh voleva unirsi all’Armenia, dalla quale fu forzatamente strappata nel 1921 a causa della politica di Stalin: si risvegliò la coscienza nazionale e lo spirito d’autodeterminazione della popolazione residente nell’Armenia sovietica e alla fine si arrivò al rovesciamento del potere comunista e alla formazione politica di nuove forze democratiche. In base al referendum del 21 settembre del 1991 l’Armenia fu proclamata uno stato indipendente. In ottobre fu eletto il primo presidente della Terza Repubblica.
Bisogna aspettare il dicembre dello stesso anno per assistere, a seguito della dichiarazione di indipendenza anche delle altre repubbliche ex sovietiche, al definitivo scioglimento dell’Unione Sovietica.
Finì un’epoca…

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